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Begadi Ultralight Ghillie

Una ghillie suit “a foglie” leggera e poco ingombrante, proposta dal sito Begadi

 

A-Tacs heavy mesh by TacticalTrim

Il negozio tedesco TacticalTrim ha nel suo catalogo l’Heavy Mesh, un tessuto a rete a maglia fitta, acquistabile a metro e disponibile in diverse colorazioni e pattern mimetici.
Può essere utile nel costruire una ghillie o per coprire un operatore e il suo materiale in un punto di osservazione.
Con la collaborazione di questo negozio bbiamo fatto alcuni test sia sul materiale che sul pattern A-Tacs (una delle scelte disponibili sul sito della TacticalTrim).
Il mimetismo A-Tacs è proposto in diverse varianti.
Il sito TacticalTrim ne ha in catalogo due, AU (Arid/Urban) e FG (Foliage/Green).
L’A-Tacs AU è un ottimo pattern mimetico per zone desertiche ma si adatta bene anche a zone boschive nella stagione autunnale e in inverno, quando la vegetazione è secca.
Le foto scattate in queste prove sono volutamente rivelatrici del punto in cui abbiamo scelto di posizionare il tessuto: per aumentare l’efficacia del mimetismo, infatti, avremmo potuto scegliere una posizione più defilata, ad esempio dietro ad una fila di arbusti, ma volevamo mostrare come sia comunque efficace già in campo aperto e in una situazione non certo ottimale.
Sottobosco rado con erba e foglie secche.
Abbiamo nascosto uno zaino e altro materiale sotto al telo e abbiamo scattato una foto da un paio di metri per poi spostarci a circa 5 e poi venti metri, sempre tenendo bene in vista il telo.
Il pattern A-Tacs rompe bene la forma, con i suoi chiaro-scuri in diverse gradazioni di colore.
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Ci siamo poi spostati sul letto di un torrente, per provare il mimetismo  su un terreno di sassi, roccioso. Qui la sua efficacia è davvero notevole, è difficile notarlo ad appena qualche metro di distanza.
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Altra prova, su terreno del tutto sgombro e con poca vegetazione.
Anche qui stessa modalità delle prime foto, abbiamo nascosto uno zaino e ci siamo allontanati scattando foto a diverse distanze ed abbiamo avuto le stesse impressioni: questo pattern mimetico svolge un bel lavoro nel confondere l’occhio ricreando l’illusione della profondità.
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Nell’ultimo test abbiamo provato a simulare un punto di osservazione posizionando una persona proprio dietro al telo, in un punto con del cemento e sassi. Il risultato non è male, copre bene la figura umana (non si vede in trasparenza) e si confonde in maniera molto buona.
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L’A-Tacs FG è invece più specifico per zone rurali, dov’è presente una natura più verdeggiante.
In questo test abbiamo provato a posizionare il telo (sempre in campo aperto e fotografandolo da distanze ridotte) in zone con erba secca e in zone invece dove le foglie erano verdi.
La prima serie di foto è stata scattata in un punto “a metà”, che presentava appunto vegetazione verde ed erba secca: si confonde ma non è il massimo…
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Appoggiato però a terra, sull’ erba secca, è tutta un’altra storia. A qualche decina di metri diventa difficile individuarlo anche se in realtà è in piena vista.
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Ultimo serie di foto, in mezzo a dei rami con foglie verdi.
Su distanze molto brevi è facile vederlo ma basta allontanarsi ad una trentina di metri che il risultato migliora.
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L’A-Tacs FG è un pattern abbastanza chiaro, nel bosco fitto e in estate risalta di più rispetto ad altri tipi di mimetismo specifici per quelle zone. Vale qui la stessa idea del Multicam, è un pattern ideale nei periodi “di transizione” quando la vegetazione comincia a diventare secca ma ha comunque una componente che vira sul verde.
Ovviamente bisogna valutare caso per caso, a seconda della stagione e dell’ambiente in cui ci trova. Le considerazioni che facciamo qui valgono per i casi fotografati.
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Una cosa interessante è il lato inferiore del tessuto, con colori molto più sbiaditi.
Potrebbe essere una buona soluzione per le zone boschive con poca neve…
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Un confronto fra i due pattern, A-Tacs FG a sinistra, A-Tacs AU a destra.
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Il tessuto Heavy Mesh della Tactical trim è robusto, nel fare le foto l’abbiamo strattonato, buttato fra i rovi e tirato fuori con poca grazia ed ha subito minimi danni, quasi impercettibili.
Non è leggerissimo ma copre bene lasciando una buona visuale.
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SCG Commando Boonie Ventilated

Sprinter Custom Ghillie è una ditta con base in Polonia che produce e commercializza ghillie suits e altri prodotti utili per il cammuffamento. Nel loro catalogo hanno anche una buona scelta di boonie hat in diversi pattern mimetici.
Quello di questa recensione è il Commando Boonie Ventilated in Pencott Greenzone.
Commando boonie hat
I modelli “ventilated” proposti da Sprinter Custom Ghillie sono pensati per il periodo estivo (ma sono adatti anche ad essere utilizzati come base per aggiungervi materiale per la ghillie) perchè grazie alle parti in rete lasciano passare l’aria.
Ovviamente non proteggono dalla pioggia più di tanto…
Commando boonie hat
Il boonie hat è disponibile in due misure e sul retro ha un sistema di regolazione tramite elatico per adattarlo alla testa dell’utilizzatore. Qui troviamo anche un quadrato in velcro di circa 5×5 per fissare una patch o un cat-eye.
Commando boonie hat
Il Commando Boonie Hat è costruito in Cordura NyCo robusta, è morbido e leggero.
La tesa ha una larghezza che personalmente trovo ideale, non è troppo sporgente ma neanche troppo esigua come si vedono in alcuni “tropical hat” inglesi. Protegge dal sole senza intralciare e senza bloccare la vista.
Commando boonie hat
Commando boonie hat
Tutto attorno al cappello ci sono le tipiche asole per poterci fissare erba o rametti, aiutando così nel mimetismo personale.
Commando boonie hat
Commando boonie hat
I boonie hat, oltre che proteggere dal sole o dalla pioggia, sono anche utili perchè alterano la forma della testa rendendola meno riconoscibile. Uniti ad un pattern mimetico efficace per la zona in cui si opera diventano accessori davvero preziosi!
Commando boonie hat
Commando boonie hat
Commando boonie hat

Recon Nine Evade Backpack

Lo zaino Recon Nine Evade Backpack è il risultato dell’esperienza diretta di Helm Ashiblie, il fondatore della ditta Alpha One Niner, e dei suggerimenti raccolti nel forum americano EDC.
Ha diverse caratteristiche interessanti ed i materiali usati sono robusti (Cordura 500D) ma leggeri.

Evade backpack

L’Evade Backpack è uno zaino con una capienza di 27 litri ed un peso di circa 1400 grammi.
E’ disponibile in diversi colori e modelli mimetici, quello di queste foto è nel pattern Kryptek Typhon.

Evade backpack

Lo schienale e gli spallacci sono imbottiti e confortevoli.
Le cinghie possono essere “raccolte” e ripiegate con delle fascette elastiche per avere così il minimo ingombro.

Evade backpack

Evade backpack

Su entrambi i lati dello schienale ci sono due ampie zip con le quali si accede ad uno scomparto rivestito all’interno con del velcro.
E’ un posto adatto per metterci una fondina in nylon o cordura fissandola proprio al velcro.

Evade backpack

Sui lati dello zaino troviamo due tasche elastiche utili per tenere al sicuro ma a portata di mano un paio di borracce.
In questa foto si può vedere anche la clip per stringere il profilo dello zaino riducendone lo spessore.

Evade backpack

La zip più esterna permette di accedere a diverse tasche interne che permettono di suddividere ed organizzare il contenuto.
L’elastico esterno è d’impaccio nell’aprire completamente questa zip ed il produttore suggerisce come opzione di ridurre da 7 a 5 i punti di aggancio nella parte frontale, in maniera da tenere comunque la corda elastica senza eliminarla del tutto, ma lasciando libera la parte alta dello zaino.

Evade backpack

Evade backpack

In alto troviamo una piccola tasca di rapido accesso, uno scomparto comodo per il portafoglio, una torcia, il passaporto se siamo in aeroporto…

Evade backpack

La tasca posizionata in mezzo si apre a conchiglia e nella parte esterna ha due scomparti a rete chiusi da zip.
I d-ring in alto sono pensati per l’aggancio di tasche opzionali chiamate Matroskya, prodotte sempre dalla Alpha One Niner.
L’interno rosso delle tasche può essere usato per fare segnalazioni in caso di emergenza.

Evade backpack

Evade backpack

La tasca posteriore, quella più vicina allo schienale, è leggermente imbottita per proteggere un eventuale laptop (fino a 17″) e con ulteriori scomparti per un tablet, una rivista, dei documenti…

Evade backpack

La maniglia superiore dell’Evade Backpack è rinforzata ed imbottita.
Le zip esterne si aprono grazie a cinghiette non metalliche, e quindi meno rumorose.

Evade backpack

Lo zaino è pratico e comodo, resta ben aderente alla schiena.
Personalmente avrei preferito la tasca in mezzo più ampia, magari sacrificando quella pensata per il laptop, ma per il resto è sicuramente uno zaino da non sottovalutare.

Evade backpack

Badlands Summit pack

Ho avuto l’opportunità di testare uno zaino prodotto dalla Badlands Pack, una ditta statunitense che commercializza principalmente attrezzature per la caccia.
Lo zaino Summit è il più capiente fra quelli proposti nel catalogo della Badlands (ha una capacità di circa 75 litri suddivisa fra le varie tasche) e adotta alcune soluzioni tecniche che hanno attirato la mia attenzione…

Badlands pack Summit

Il logo della Badlands, ben in vista nella parte frontale dello zaino.
Il materiale con cui è costruito (chiamato KXO-32) lo rende resistente a strappi ed abrasioni e il trattamento al Teflon lo impermeabilizza (non è totalmente waterproof, ma evita che il contenuto si bagni troppo sotto alla pioggia).

Badlands pack Summit

Le dimensioni dello zaino sono all’incirca 89cm x 44cm x 20cm.
E’ uno zaino nato per la caccia e proprio per questo all’esterno ci sono diverse cinghie regolabili per poter sostenere un fucile o un’arco.

Badlands pack Summit

Lo schienale è molto confortevole, l’imbottitura è morbida e le parti con la rete (un sistema chiamato Hypervent) permettono all’aria di circolare più facilmente.
La struttura dello zaino è mantenuta rigida da due strisce di robusto policarbonato.
La grossa cintura funziona bene per scaricare parte del peso sui fianchi, ma si può comunque togliere nel caso sia d’intralcio.

Badlands pack Summit

Badlands pack Summit

Badlands pack Summit

Su entrambi i lati della cintura ci sono due ampie tasche.
Nelle varie escursioni fatte durante le prove di questo zaino utilizzavo queste tasche per riporre un piccolo binocolo, il GPS e qualche snack. Sono perfette per tutti quegli oggetti che si utilizzano durante la marcia perchè si possono recuperare facilmente senza togliere lo zaino.

Badlands pack Summit

Particolare dell’attacco per la cinghia sullo sterno (regolabile in altezza facendola scorrere) e della fascetta elastica per il sistema di idratazione tipo Camelbak.

Badlands pack Summit

Badlands pack Summit

Nella parte alta dello zaino c’è una comoda maniglia per traspotare lo zaino o issarlo sulle spalle con più facilità.
La parte superiore, con la tasca aperta per mostrane l’ampiezza, può anche essere tolta ed usata come una tasca a sé stante, indipendente dal resto dello zaino. Ha un’apertura sul lato superiore e una su quello inferiore (due strati separati).

Badlands pack Summit

Badlands pack Summit

Badlands pack Summit

Lo zaino Summit è predisposto per ospitare un sistema di idratazione ma la tasca che lo dovrebbe sostenere è un po’ piccola per i modelli rettangolari più diffusi…

Badlands pack Summit

Badlands pack Summit

Sui fianchi troviamo due tasche davvero capienti.
Possono contenere tranquillamente uno spotting scope, un treppiede o altri oggetti simili.

Badlands pack Summit

La tasca frontale è suddivisa in vari scomparti ed è quella che utilizzo per metterci la cartina, la bussola, la torcia frontale, una macchina fotografica compatta, qualche snack…
E’ costruita con del tessuto a rete che permette di individuare il contenuto con una sola occhiata.
Nella foto si possono vedere bene le cuciture gialle in Arimids, un tipo di filo estremamente robusto (rimangono gialle perchè la densità di filo è talmente elevata che non si riesce a tingerle.!)

Badlands pack Summit

Badlands pack Summit

L’apertura della tasca principale del Summit è doppia: una lunga zip ed un “collo” estensibile  e regolabile per proteggere attrezzature particolarmente  lunghe.
Tutte le zip hanno delle clip gommate per poterle aprire senza problemi anche indossando dei guanti spessi.

Badlands pack Summit

La zip aperta mostra come sia facile caricare e svuotare lo zaino.
La cinghia interna è pensata per comprimere il contenuto ed evitare che balli troppo.

Badlands pack Summit

Badlands pack Summit

La Badlands utilizza mimetismi tipici del mondo della caccia, creati per il mercato civile ma molto efficaci.
In questo caso il Realtree Xtra Green, un pattern perfetto per la primavera e l’autunno perchè mescola colori autunnali con disegni fotorealistici di foglie verdi e rami crando un contrasto che lo rende tridimensionale.

Badlands pack Summit

Badlands pack Summit

La Badlands ha fatto stampare in serie limitata un libro che fotografico che racconta il percorso della ditta, partita da un garage con qualche macchina da cucire preso in affitto fino a diventare una ditta affermata.
Sono interessanti le pagine che raccontano la genesi dei vari zaini, testando un sacco di prototipi per capire pregi e difetti di ognuno ed arrivare così alle versioni che troviamo nel loro catalogo.

Badlands Pack

Badlands Pack

Tactical Tailor Extended Range Operator Pack

L’Extended Range Operator Pack è lo zaino più capiente nella serie Operator proposta dalla Tactical Tailor, azienda statunitense attiva dal 1998.
Disponibile nelle colorazioni nero, coyote brown, multicam, OD, ranger green, ACU, è uno zaino robusto grazie ai materiali utilizzati (Cordura 1000D) e all’esperienza della ditta produttrice. E’ uno zaino comodo anche con pesi notevoli, ben costruito e versatile.

Tactical Tailor Extended Range Operator Pack

Lo zaino è coperto da pals MOLLE su tutti i lati per poterlo personalizzare con ulteriori tasche ampliandone la capacità e adattandolo alle nostre esigenze.

Tactical Tailor Extended Range Operator Pack

Sul lato superiore, a ridosso della schiena, è stata cucita una robusta maniglia di trasporto che mantiene un basso profilo e non intralcia.

Tactical Tailor Extended Range Operator Pack

I due spallacci ampi e lo schienale imbottito rendono questo zaino comodo da usare anche per lunghi periodi.
La cinghia sullo sterno e quella in vita riescono a scaricare bene il peso che in questo modo non grava totalmente sulle spalle!

Tactical Tailor Extended Range Operator Pack

Lo schienale è reso rigido da due strisce di alluminio che servono anche a scaricare il peso su una superficie più ampia, rendendolo più confortevole.

Tactical Tailor Extended Range Operator Pack

Su entrambi i lati dello zaino troviamo due tasche, ottime per una borraccia o per altri oggetti che possono tornare utili durante la marcia.

Tactical Tailor Extended Range Operator Pack

Il lato superiore ospita una tasca bella ampia e immediatamente accessibile.
Tutte le tasche e le aperture dello zaino (tranne quella del pannello riflettente, mostrata sotto) sono chiuse da zip dotate anche di un laccetto in paracord che le rende più comode da aprire anche indossando dei guanti.

Tactical Tailor Extended Range Operator Pack

La tasca principale dello zaino si apre a conchiglia per quasi tutta la sua lunghezza.
Questo facilita l’organizzazione interna e permette di accedere a tutto il contenuto e di individuare subito quello che si serve, anche se si trova sotto al resto dell’equipaggiamento.
La capienza totale dello zaino è di circa 50 litri.

Tactical Tailor Extended Range Operator Pack

Nel pannello frontale, che chiude la tasca principale dello zaino, sono state ricavate due ulteriori tasche, sempre chiuse da robuste zip. Una delle due, la più ampia, è di un tessuto a rete che mostra subito cosa abbiamo all’interno.

Tactical Tailor Extended Range Operator Pack

Tactical Tailor Extended Range Operator Pack

Sui lati della tasca principale ci sono 4 ulteriori tasche laterali in rete.
Tornano comode per inserirci piccoli oggetti che altrimenti andrebbero “a perdersi” in mezzo al resto dell’equipaggiamento.

Tactical Tailor Extended Range Operator Pack

Sul lato superiore troviamo, in una tasca apposita, un pannello ad alta visibilità (del tipo VS-17) ottimo per segnalare la nostra posizione e farci individuare in situazioni di emergenza o durante le esercitazioni.

Tactical Tailor Extended Range Operator Pack

Il pannello riflettente si fissa alle pals MOLLE tramite una piccola clip in plastica rigida e rende lo zaino davvero visibile anche in mezzo alla vegetazione, subito individuabile anche da lunga distanza.

Tactical Tailor Extended Range Operator Pack

Tactical Tailor Extended Range Operator Pack

Tactical Tailor Extended Range Operator Pack

Multicam, nuovi pattern mimetici

Il mimetismo Multicam è famoso per essere efficace su diverse tipologie di terreni. E’ stato scelto da molti in qualità di mimetismo il più possibile “universale”, un unico pattern che si può adattare (più o meno bene) dalle zone aride a quelle boschive.
Proprio ieri sono uscite le prime foto dei nuovi pattern mimetici Multicam nelle diverse varianti Arid, Tropic, Alpine e Black.
La variante Arid è perfetta nelle zone molto aride e rocciose, dove manca la vetegazione.
Quella Tropic si adatta invece a zone molto boschive, tropicali, e infine la Alpine per le zone innevate.
Tute questi nuovi pattern si possono “spezzare” e personalizzare indossando vest e tasche di un altro mimetismo: ad esempio possiamo portare un completo Arid e una buffetteria Multicam “standard” oppure un completo Alpine spezzando la figura con un vest Multicam standard.
Questo permette di ottimizzare il mimetismo della propria uniforme a seconda della tipologia di terreno in cui andiamo ad operare.
La versione Black è quella che mi convince di meno. A livello di efficacia mimetica la trovo piuttosto superflua mentre le altre varianti sembrano davvero efficaci…
Voi cosa ne pensate?

Qui sotto ho riportato le foto presenti nel sito ufficiale.

Multicam (standard)

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Multicam Arid

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Multicam Tropic

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Multicam Alpine

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Multicam Black

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Cabela’s ColorPhase, una rivoluzione nel mimetismo?

Cabela’s, il noto negozio americano di materiale per la caccia e l’outdoor, ha recentemente presentato una interessante novità per quanto riguarda il mimetismo.
Sfruttando una tecnologia che permette al colore di variare in base alla temperatura, ha stampato alcuni capi di abbigliamento che possono essere indossati in diverse stagioni. Il colore predominante, infatti, cambia (intorno ai 18°C) da marrone a verde e questo consente di avere un unico pattern mimetico che si adatta alla stagione.

Cabela's ColorPhase

Il video qui sotto mostra bene il funzionamento.
L’unico dubbio che mi lascia riguarda il calore corporeo: può influenzare il cambiamento del colore anche la persona che sta indossando quel capo di abbigliamento? Questo è un punto da tenere in considerazione, ma si tratta comunque di una novità molto interessante.
Cabela’s ha pensato al mondo della caccia, proponendo questa soluzione, ma credo sia un’invenzione da non sottovalutare neanche per utilizzi tattici. Cosa ne pensate?

UF PRO Striker Greenzone BDU

UF PRO è una ditta slovena che commercializza alcuni capi dalle caratteristiche davvero interessanti. Il completo Striker mostrato nelle foto di questa recensione è composto da una giacca con diverse tasche e un ampio cappuccio e un paio di pantaloni che completano il set.
E’ disponibile in due diversi pattern mimetici. Questa è la versione in Pencott Greenzone.
Maggiori informazioni si possono recuperare dal sito ufficiale: UF PRO

UF PRO Striker Greenzone Jacket
La giacca del completo Striker non ha imbottitura ed è pensata per poter essere indossata sopra ad altri capi di vestiario.
Il tessuto è un robusto NyCo con tessitura rip-stop. E’ un capo robusto e, grazie al pattern Greenzone, molto efficace in termini di mimetismo.
La chiusura della giacca consiste in una cerniera coperta da una patta di tessuto che si fissa con del velcro. Tutte le tasche sono invece chiuse con delle zip e all’interno hanno dei piccoli comparti per organizzare la meglio il contenuto, specie se si tratta di oggetti piccoli.
Le tasche pettorali si possono aprire da entrambi i lati, in maniera tale da renderle più versatili e facilmente accessibili.
Internamente alla giacca, nella zona delle spalle, troviamo degli inserti leggermente imbottiti. Questi permettono di distribuire meglio il peso di un eventuale zaino, chest rig o body armour. Nella zona lombare, sul retro della giacca, è stata aggiunta un’ulteriore piccola tasca.
Sui fianchi, invece, ci sono due ampie zip per permettere una maggiore ventilazione in caso di caldo eccessivo.

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UF Pro Striker Greenzone Pants
I pantaloni del completo Striker mantengono le ottime caratteristiche della giacca, sono robusti e funzionali.
Due pannelli elastici sul cavallo e appena sotto la vita conferiscono a questo capo una mobilità assoluta, vestono in maniera davvero comoda e assecondano i movimenti.
Anche qui tutte le tasche sono chiuse da zip per renderle più silenziose. Sulle ginocchia sono stati ricavati dei compartimenti per poter inserire delle protezioni e ci sono due passanti, proprio sopra alle tasche posizionate sui fianchi, per poter inserire delle tourniquet.
Nella stagione fredda è possibile inserire all’interno dei pantaloni uno strato in windstopper, per renderli molto più confortevoli!

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Pencott Greenzone camo pattern
I pattern mimetici creati dalla Pencott, nelle sue (per ora) 4 varianti, sono tra i più efficaci fra quelli attualmente in commercio.
Il modello Greenzone si adatta molto bene a zone boschive e aree verdi e grazie al suo particolare disegno e alla disposizone delle macchie chiare e scure simula al meglio le luci e le ombre della vegetazione, spezzando in questa maniera la sagoma umana. E’ un pattern a 4 colori, il più scuro dei quali è un marrone. Riesce a confondersi molto bene sia in zone in luce che in quelle in ombra. Le foto qui sotto mostrano come sia efficace già a pochi metri di distanza. Sono state scattate da circa 5-6 metri e il profilo della giacca posata a terra riesce a percepirsi soprattutto per l’ombra che crea, mentre il pattern mimetico la rende quasi invisibile.

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Field trick #1 – Mimetizzare un’ottica

Inauguriamo con questo post una serie di trucchi e suggerimenti utili sia per chi si trova ad agire in ambito tattico/militare che per i semplici appassionati di vita all’aria aperta. Piccoli trucchi che però possono semplificarci molto le cose e migliorare le nostre conoscenze.
Se avete anche voi suggerimenti da pubblicare, mandate una mail all’indirizzo snipersealmail@gmail.com.

Mimetizzare uno spotting scope
Spesso, il team sniper/spotter, deve appostarsi in una posizione nascosta da cui poter osservare l’attività nemica. Oltre alla mimetizzazione personale, perciò, deve essere posta grande attenzione anche alla mimetizzazione del proprio equipaggiamento.
Talvolta viene sottovalutata la parte frontale dell’ottica (sia che si utilizzi uno spotting scope oppure dei binocoli) quando invece questa è quella che più facilmente può essere individuata dal nemico perchè rivolta nella sua direzione. Ricordate che in natura è difficile trovare un perfetto cerchio nero!

Nella foto qui sotto abbiamo posizionato uno spotting scope su un cavalletto. Senza alcun tipo di mimetizzazione, naturalmente, è perfettamente individuabile.

Abbiamo provato quindi a posarci sopra una sciarpa a rete. Meglio di prima, ma il cerchio frontale della lente è ancora piuttosto visibile e innaturale.

Il passo successivo è stato quello di prendere una face mask, fatta di una retina a maglie sottilissime, e di provare a nascondere con quella la lente.
Il risultato è ottimo, la forma che prima saltava subito all’occhio adesso è ben mimetizzata!

L’ultimo passo è stato quello di mimetizzare il resto dello spotting scope (la parte posteriore) con la sciarpa a rete di prima. Questo sistema può essere utilizzato con uno spotting scope, dei binocoli, una macchina fotografica… E’ un sistema veloce ed efficace, porta via pochissima luminosità e l’immagine perde molto poco in nitidezza.